La mindful eating nasce per aiutare le persone a stabilire un rapporto più profondo e sano con il cibo. Rispetto alle diete restrittive e impositive, non prescrive che cosa mangiare, ma insiste sul modo in cui ci alimentiamo.
L’efficacia della mindful eating deriva dall’applicazione della mindfulness al tema dell’alimentazione. La minduflness promuove un cambiamento che viene dall’interno, attraverso un processo che si realizza nei tempi e nei modi più consoni a ognuno di noi. Il risultato è più consolidato e duraturo rispetto a una dieta, perché si avvera nel rispetto della persona che siamo. Non demanda a cause esterne la responsabilità delle nostre scelte alimentari, ma direttamente a noi stessi rendendoci liberi di attuare cambiamenti.
Su cosa si basa la mindful eating?
La mindful eating si basa su un protocollo specifico, elaborato nel 1999 sa Jean L. Kristeller che combina le pratiche di mindfulness con la psicoeducazione e l’approccio cognitivo comportamentale. Si chiama MB-EAT, ovvero Mindfulness-Based Eating Awareness Training e comprende quattro elementi fondamentali:
- la meditazione e la consapevolezza
- il potere di sintonizzarsi con corpo e mente
- l’accettazione invece della contrapposizione
- il valore positivo del cibo
Per chi è indicato l’approccio della mindful eating?
L’approccio mindful eating si addice a chi vuole revisionare il suo rapporto con il cibo, a chi intende ritrovare il proprio peso-forma senza troppe rinunce, a chi vuole ottenere e mantenere la forma fisica sul medio e lungo periodo. La mindful eating è consigliata anche per il trattamento di alcuni disturbi dell’alimentazione e della nutrizione (DAN), della fame emotiva o di patologie croniche come diabete, sindrome del colon irritabile, ipertensione, insufficienza renale, celiachia e allergie alimentari.
Come funziona la mindful eating?
Innanzitutto, per mettere in pratica la mindful eating, non farti ossessionare dalla bilancia, perché è solo un numero che non racconta davvero la tua situazione psicofisica.
Ogni giorno prenditi un momento solo per te e analizza il modo in cui mangi, prova a riconoscere i vari tipi di fame, identifica le tue abitudini alimentari e scopri quali sono i pensieri che associ all’assunzione di cibo. Attiva i tuoi sensi esteriori e interiori: tocca, guarda, ascolta, odora e gusta ogni alimento e mettiti in ascolto delle tue sensazioni. Imparerai a riconoscere gli stimoli interni della fame e della sazietà e ad apprezzare di più l’esperienza alimentare quotidiana.
Quali risultati porta la mindful eating?
Attraverso l’approccio della mindful eating si acquisiscono le 7 abilità del mangiatore consapevole:
- saper osservare: con imparzialità, puoi analizzare le sensazioni corporee, le emozioni e i pensieri connessi al modo di alimentarti
- essere consapevole di sé: attraverso i sensi puoi cogliere quali sensazioni genera in te il cibo in termini di fame, sazietà, pienezza e piacere
- rimanere nel momento presente: mente e corpo collaborano per farti vivere un’esperienza alimentare unica e appagante
- essere consapevole del contesto: riducendo le distrazioni, puoi riconoscere e ridimensionare gli elementi che possono attutire la tua consapevolezza
- non giudicarsi: grazie a un atteggiamento non giudicante, puoi essere più indulgente nei confronti di te stesso e imparare che non esistono cibi buoni e cattivi in assoluto
- lasciarsi andare: emozioni, situazioni e pensieri che non puoi controllare, li puoi far fluire senza trattenerli
- saper accettare: puoi accogliere il tuo presente con uno sguardo proattivo verso il miglioramento
Le 7 abilità del mangiatore consapevole possono essere utilizzate anche nella quotidianità per poter meglio allineare le tue abitudini ai tuoi bisogni fisici ed emotivi.
Se vuoi approfondire, leggi anche l’articolo che ho scritto per BG Salute: buona lettura!